Memorie tonaresi in pratza manna

lunedì 18 aprile 2022

Tonara. Le dimore di Lorenzo Zucca

 

Tonara

Le dimore di Lorenzo Zucca nell’Ottocento

   È da diversi anni che non faccio più tappa a Camminu mannu, l’arteria di maggior prestigio della contrada di Catzolaghedu, nel rione di Toneri a Tonara.

   Camminu mannu sta per Via Grande, accezione quest’ultima utilizzata, nel 1891, nella stesura dell’atto di morte di Lorenzo Zucca, personaggio di spicco nella improvvisazione di composizioni dialettali.

   In detto documento, è certificato che a ore pomeridiane  sette e minuti trenta di ieri (12 marzo), nella casa posta in Via Grande, al numero 11, è morto Zucca Lorenzo, di anni 72, torronajo, residente in Tonara, nato in Tonara, del fu Antonio, già pastore, domiciliato in vita in Tonara, e della fu Carneri Rosa, già massaia, domiciliata in vita in Tonara, vedovo di Cabras Francesca. (1)

   Ricevo conferma da Giovanna Carboni, domiciliata in gioventù nella contrada di Craccalasi, quartiere confinante con Catzolaghedu, che la via segnalata dall’ufficiale di stato civile nell’atto di morte dello Zucca non può essere che la variante italiana di Camminu mannu. Detto tracciato è compreso nell’intervallo che ha per estremi l’ex osteria dei Floris e il canale di scolo di Craccalasi, una condotta idrica che nei periodi invernali raccoglie le acque delle risorgive poste a monte del rione di Toneri.

   L’aggettivo grande della nostra via vale unicamente per qualificare un percorso che, in lunghezza, non supera i settanta metri, fiancheggiati a destra, lungo la direzione est-ovest, da costruzioni a schiera addossate sullo schienale della montagna ed a sinistra da poche abitazioni intervallate da un basso muro di recinzione. Oltre questa protezione, un panorama da trenta e lode funge da bomboniera di riguardo alle attenzioni dell’osservatore. A destra i contrafforti di Su Toni che sorreggono l’altopiano illuminato d’oro, secondo la definizione servita dal Lawrence durante il suo passaggio a Tonara, a sinistra ed in fondo la grande vallata che fa da contraltare a montagne che svettano oltre i 1500 metri.

   Oggi sono veramente pochi i residenti che popolano questa via Caracciolo di Catzolaghedu. I cognomi prevalenti nel decennio che porta dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta erano quelli dei Floris, dei Loche e dei Pruneddu. Questo per la mia memoria.

  Oggi Il padrone incontrastato dell’insieme è il tempo che funge da variabile casuale intorno agli eventi atmosferici che immancabilmente si verificano nelle varie stagioni e che fanno riferimento a freddi intensi invernali, a tepori primaverili ed a distensive ed appaganti calure estive.

  E portiamoci all’Ottocento, al periodo in cui Lorenzo Zucca si sentiva onorato di far parte della comunità di Camminu mannu .

   Stando al censimento del rione di Toneri, curato nel 1829 dal viceparroco tonarese Domenico Martini, si può rilevare, nella contrada di Catzolaghedu, la seguente composizione familiare (2):

   Antonio Zuca, marito, di anni 57

Rosa Carneri, moglie, di anni 49,

Angela, figlia, di anni 16

Sebastiano, figlio, di anni 14

Lorenzo, figlio, di anni 11 e

Raimondo, figlio di anni 4.

   Si presume che il giovane Lorenzo abbia vissuto nella casa paterna sino al 1843, anno del suo matrimonio con Francesca Cabra Carta del rione di Ilalà, frazione nella quale ha eletto il suo nuovo domicilio.

   Qui di seguito riportiamo le documentazioni relative alla singolare anteprima nuziale ed alla successiva cerimonia.

   Primo atto:

   Gli sposi Lorenzo Zucca Carneri, e Francesca Cabras Carta sono stati confessati e comunicati questa mattina.

   Non si è fatta nessuna pubblicata, mentre non hanno ancora impetrata la cartella matrimoniale.

   Non sono ancora esaminati nella Dottrina Cristiana, ma il sottoscritto è ben persuaso che la sanno.

R(ettore) Pruneddu

   Dalla Chiesa parrocchiale addi 12 luglio 1843.

Secondo atto

   Addi dodici Luglio millaottocento quarantatre Tonara.

   Dispensati li tre prescritti proclami, e non essendo risultato alcun legitimo impedimento, lo stesso Ill(ustrissi)mo R(everendissi)mo Monsignor Arcivescovo Don Giovanni Saba nel corso della sua visita Pastorale ha interrogato Lorenzo Zucca Carneri di questo Villaggio e Parrocchia figlio dei giugali del fù Antonio e della superstite vedova Rosa e Francesca Cabras Carta figlia dei giugali del fu Giovanni, e della superstite vedova Francesca Rosa; ed avuto il loro mutuo consenso, ha assistito al matrimonio che hanno celebrato in casa per verba de praesenti, presenti per testi di questo matrimonio il Notaio Francesco Poddighi Floris Cancelliere della Curia Ecclesiastica d’Oristano, e Francesco Piga Zucca Sacrista di questo stesso Villaggio, e Parrocchia essendo stata differita ad altra occasione la benedizione nuziale. Del che

In fede

Rett(or)e Giovanni Pruneddu

   Si presume che il matrimonio sia avvenuto a Toneri e non ad Ilalà. Non si conoscono i motivi del ricorso a detta forma inusuale di contratto. 

   Il censimento di Ilalà del 1845 ci consegna per la famiglia Zucca i seguenti dati:

   Lorenzo Zucca, marito, di anni 26,

Francesca Cabras Carta, moglie, di anni 20

Antonio, figlio, di anni 1

Francesca Rosa Carta, suocera (vedova), di anni 50

mentre

   le risultanze del 1856 precisano quanto segue:

   Lorenzo Zucca, marito, di anni 35,

Francesca Cabras Carta, moglie, di anni 35 (sic!),

Antonio Zucca, figlia, di anni 6 (sic!)

Rosa Zucca, figlia, di anni 1         (Nota n°3)

 

(1)    Dal documento in esame apprendiamo della professione di torronaio dello Zucca, certamente uno dei primi ad esercitare questo mestiere, e della firma apposta nell’atto dall’ assessore anziano Angelo Gessa, nelle vesti di sostituto dell’ufficiale di Stato civile del comune di Tonara.

(2)    Preciso di aver già pubblicato nel novembre del 2013, nel servizio dedicato a tiu Pé dal titolo Una contrada, un casato, una poesia, le rappresentazioni familiari di Lorenzo Zucca relativamente agli anni 1829, 1845 e 1856. Avevo anche precisato che le mie ricerche su detto personaggio, rimaste infruttuose a partire da tale ultima data, avrebbero potuto trovare una valida soluzione facendo ricorso ad altre fonti diverse da quelle da me compulsate. Ed è successo che altri studiosi, tra i quali l’avvocato Gabriele Casula, siano riusciti a colmare una lacuna della mia ricerca: la data del decesso del nostro cantore. Gli estremi di questa notifica sono segnalati nell’atto di morte, redatto dall’ufficiale di stato civile di Tonara e successivamente trasmesso al Tribunale di Cagliari. Vedi voce Search Family.

(3)   Sento ora il dovere, a chiusura di questo mio breve servizio sul cantore di Ilalà, di precisare ai lettori che i fascicoli di censimento del 1856, da me consegnati all’archivio storico di Oristano, alla biblioteca comunale ed alla parrocchia di Tonara, riportano delle inesattezze nella definizione dell’ultima pagina. Questo, a causa di una mia erronea impostazione del database sui componenti della comunità di Ilalà. Valide invece le trascrizioni effettuate dalle copie originali.  

 

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