Il casato di Gessa
L’ingresso del casato
dei Gessa nel panorama umano tonarese viene sancito nel 1821 dal matrimonio di
un aritzese con una tonarese. In tale atto, la cui stesura è stata vergata, il
giorno diciannove di agosto, dal viceparroco Pietro Angelo Dearca, è
documentato quanto segue:
Io qui sottoscritto
attesto, e fo fede, qualmente avendo prima steso sentimento dei contraenti e
fatti i soliti proclami in tre giorni festivi interpolati e non avendo
risultato impedimento alcuno canonico, ed avendoli trovati instruiti nella
dottrina cristiana ed avendoli confessati, ed eseguito esattamente il
prescripto del Sacro Concilio Tridentino col permesso dell’Illustrissimo Molto
Reverendo Vicario Generale dato ad Oristano li 13 luglio 1821 assistì al
matrimonio che per verba de praesenti contrassero le persone Luigi Gessa
del Villaggio d’Arizzo, e Raimonda Dessì, ambi di statto libero,
presenti per testi Angelo Porru, e Pietro Boe Sacristi, e nel medesimo giorno
presero la benedizione nuziale:
In quorum fidem
Pietro Angelo Dearca Vice Parroco.
Nella parte sinistra
di detta certificazione, che risulta inserita nel registro parrocchiale dei
matrimoni tonaresi, libro ora depositato presso l’archivio storico diocesano
di Oristano, sono segnalati più compiutamente gli estremi anagrafici della
coppia. Si riferisce che lo sposo è figlio di Sebastiano e Rosalia Cocco del
villaggio di Aritzo mentre la sposa è figlia di Angelo e Maria Cappeddu
entrambi di Tonara.
Dalle segnalazioni
riportate nei censimenti parrocchiali degli anni 1829, 1845 e 1856, meglio
definiti Stati delle anime, possiamo avere un quadro ben preciso della vita
vissuta in comune nel tempo dai due sposi.
Dal registro del
1829 apprendiamo che la famiglia Gessa, con domicilio nel vicinato di Arasulè,
nella contrada denominata Muraghedi (sic), è contrassegnata dal numero 114 e
che il percorso effettuato dai rilevatori ha interessato il seguente tracciato:
Su Fossu (con il numero 1 assegnato al nucleo familiare del signor Pietro Zucca
Pisano) -Funtana Idda – Lasina - Su Tzurru - Muraghedi - Santa Maria - Su
Montigu - Su Forreddu (il numero di riferimento per il parroco Antonio Medda è
il 214) – S’Arcu (l’odierna Istraccu) – Sa Caladorgia e Carighedi (sic) ( con
il numero 322 per la famiglia del signor Giuseppe Mameli Zucca).
Per l’anno 1829
i componenti che fanno capo alla famiglia Gessa sono:
Luigi, marito, di anni 36
Raimonda Dessì, moglie, di anni 35
Rosalia, figlia, di anni 7
Maria, di anni 4
Sebastiano di anni 1 e
Marianna Dessì, cognata, di anni 20.
Le età sono spesso inesatte. Per avere la loro giusta
identificazione occorrerebbe rifarsi alla documentazione dei restanti Quinque
libri, in particolare del registro dei battezzati.
Per l’anno 1845
Il casato dei Gessa è rappresentato dalle famiglie numero 298
e 302. Nella prima si fa riferimento al ceppo originario mentre nella seconda
il cognome in oggetto riguarda unicamente la consorte del signor Tomaso Sau
Carboni. Preciso che gli addetti alle operazioni di censimento non hanno fatto
alcuna menzione dei quartieri interessati alla frazione superiore del paese. La
famiglia indicata con il numero 1 fa riferimento all’abitazione del parroco
Giovanni Pruneddu in Su Montigu.
Per il primo nucleo
abbiamo
Luigi Gessa, marito, di anni 56
Raimonda Dessì, moglie, di anni 50
Maria, figlia, di anni 19
Antonio, figlio, di anni 15
Nicolò, figlio, di anni 10
Angelo, figlio, di anni 7 e
Marianna Dessì, cognata, di anni 41.
Per il secondo
nucleo si segnalano
Tomaso Sau Carboni, marito, di anni 31
Rosalia Gessa, moglie, di anni 24
Giovanna, figlia, di anni 4
Pietro, figlio, di anni 0
Giovanna Carboni, madre, di anni 61.
Per l’anno 1856
Il cognome Gessa è rappresentato in quattro famiglie con i
numeri 39, 58, 59 e 98. Il rione interessato a detti nuclei è sempre quello di
Arasulè.
Al numero 39 fanno
capo
Tomaso Sau Carboni, marito, di anni 42
Rosalia Gessa, moglie, di anni 36
Giovanna, figlia, di anni 14
Pietro, figlio, di anni 12
Sebastiana, figlia, di anni 8
Giuseppa, figlia, di anni 5 e
Giuseppe, figlio, di anni 2.
Al numero 58
Luigi Gessa, marito, di anni 65
Raimonda Dessì, moglie, di anni 67
Nicolò, figlio, di anni 22 e
Angelo, figlio, di anni 19.
Al numero 59
corrispondono i nominativi di
Giovanni Vargiu, marito, di anni 35 e
Maria Gessa, moglie, di anni 30
Del numero 98 fanno
parte
Antonio Gessa, marito, di anni 26
Maria Antonia Cabras, moglie, di anni 30 e
Raffaela, figlia, di anni (non segnalati)
L’itinerario seguito
dai rilevatori ha come punto di partenza l’abitazione del parroco Giovanni
Pruneddu in Su Montigu.
Per avere notizie
più approfondite sul casato dei Gessa, per il periodo successivo al 1856,
bisognerà rifarsi alle documentazioni esistenti presso gli archivi parrocchiali
e comunali di Tonara.
Una ultima
precisazione: Al giorno d’oggi, a distanza di duecento anni dall’ingresso in
paese di detta nota famiglia, non vi è alcun residente col cognome più volte
citato. L’albero genealogico, secondo la testimonianza di Bastiano Loche, ha
perso tutte le sue fronde.
Notizie postume all’anno1856
Il materiale da me raccolto dopo l’anno
1856, molto frammentario e riduttivo, è definito nei seguenti lavori che, a
suo tempo, ho consegnato al Comune di Tonara.
Questi i titoli:
a)
Storia dell’economia tonarese dal 1888 al
1963
b)
Tonara nel suo recente passato (Si tratta
di una rielaborazione della versione precedente)
c)
Tonara. Una finestra sugli anni Quaranta.
Riepilogo brevemente
quanto, in particolare, è riportato nei volumi b) e c)
A pagina 70 del
secondo testo (volume b) riferisco, nel paragrafo dedicato all’industria del
legname, quanto mi ha segnalato mio zio Nanneddu Pala. Questo il primo
passaggio:
Nel primo ventennio
del secolo i più accreditati operatori di tale settore rispondono ai nomi di Carlo
Gessa, Antonio Gessa, Giovanni Pruneddu, e Battista Porru. A questi
seguiranno, dopo gli anni Venti, Peppino Sulis, Giuseppeddu Sau, Nanneddu Pala
e Manfredi Gessa.
A pagina 71, in un
secondo passaggio, per il decennio che corre dagli anni Venti agli anni Trenta,
si hanno notizie non solo su detti imprenditori ma anche sulle forze impiegate:
a) Manfredi Gessa (80 dipendenti di cui 15 coppie di
segantini, 20 carbonai e 30 tagliatori di legna
b) Antonio Gessa (30 dipendenti)
c) Sau Sau (25 dipendenti)
d) Giovanni Pala (20 dipendenti)
e) Peppino Sulis (20 dipendenti)
A pagina 150, nella relazione
finale stesa dall’insegnante elementare Vittoria Nurra per l’annata scolastica
1902-1903, è riportato il visto del sindaco Carlo Gessa. E’ il padre di
Antonio, il futuro avvocato.
A pagina 166, nell’annata
scolastica 1887-1888, si fa riferimento a Michele Gessa, classe 1880,
figlio di Angelo. Detto genitore, con dimora in via Eleonora n°33, è
definito con la qualifica di proprietario.
Nel Censimento
dei fanciulli tonaresi obbligati alla frequenza scolastica è segnalata la
presenza di Raimondo Gessa, classe 1886, figlio di Sebastiano, di
professione viandante. La documentazione, certificata dal segretario comunale Raffaello
Pulyx, è datata 28 febbraio 1895.
Nell’annata scolastica
1902-1903 si fa cenno alla figura di un negoziante di cognome Gessa
(E’ la pagina 184).
Detto cognome
è definito con la qualifica di segantino nei registri scolastici degli anni
1921 e 1925 (pag. 198 del secondo tomo).
Nelle ultime pagine
del testo sono riportati gli estremi anagrafici del segretario comunale Giuseppe
Gessa (1906-1992). Antonio e Sebastiana Sau per genitori.
Alla pagina 12 del
volume dal titolo Una finestra sugli anni Quaranta, sono citati i nominativi
dei fratelli Antonietta e Gesuino Gessa, entrambi della classe 1929 e
figli di Michele, di professione segantino, e Celestina Patta. Il loro
domicilio è in Arasulè. Preciso che il lungo elenco degli iscritti all’annata
scolastica 1940-1941 annovera 455 unità.
Una ultima e
doverosa annotazione. Contrariamente a quanto precisato alla fine del primo
servizio, intorno alla presunta mancanza di rappresentanti di detto casato a
Tonara, devo significare che rispondono al contrappello i signori Bruno e Maria
Gessa. Grazie a loro, il traguardo dei duecento anni è stato raggiunto. Complimenti
e lunga vita ai detentori del titolo.
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