Tonara
Le dimore di Lorenzo Zucca
nell’Ottocento
È da diversi anni
che non faccio più tappa a Camminu mannu, l’arteria di maggior prestigio della
contrada di Catzolaghedu, nel rione di Toneri a Tonara.
Camminu mannu sta
per Via Grande, accezione quest’ultima utilizzata, nel 1891, nella stesura
dell’atto di morte di Lorenzo Zucca, personaggio di spicco nella
improvvisazione di composizioni dialettali.
In detto documento, è certificato che a
ore pomeridiane sette e minuti trenta di
ieri (12 marzo), nella casa posta in Via Grande, al numero 11, è morto
Zucca Lorenzo, di anni 72, torronajo, residente in Tonara, nato in Tonara, del
fu Antonio, già pastore, domiciliato in vita in Tonara, e della fu Carneri
Rosa, già massaia, domiciliata in vita in Tonara, vedovo di Cabras Francesca.
(1)
Ricevo conferma da Giovanna Carboni,
domiciliata in gioventù nella contrada di Craccalasi, quartiere confinante con
Catzolaghedu, che la via segnalata dall’ufficiale di stato civile nell’atto di
morte dello Zucca non può essere che la variante italiana di Camminu mannu.
Detto tracciato è compreso nell’intervallo che ha per estremi l’ex osteria dei
Floris e il canale di scolo di Craccalasi, una condotta idrica che nei periodi
invernali raccoglie le acque delle risorgive poste a monte del rione di Toneri.
L’aggettivo grande
della nostra via vale unicamente per qualificare un percorso che, in lunghezza,
non supera i settanta metri, fiancheggiati a destra, lungo la direzione
est-ovest, da costruzioni a schiera addossate sullo schienale della montagna ed
a sinistra da poche abitazioni intervallate da un basso muro di recinzione.
Oltre questa protezione, un panorama da trenta e lode funge da bomboniera di
riguardo alle attenzioni dell’osservatore. A destra i contrafforti di Su Toni
che sorreggono l’altopiano illuminato d’oro, secondo la definizione servita dal
Lawrence durante il suo passaggio a Tonara, a sinistra ed in fondo la grande
vallata che fa da contraltare a montagne che svettano oltre i 1500 metri.
Oggi sono veramente
pochi i residenti che popolano questa via Caracciolo di Catzolaghedu. I cognomi
prevalenti nel decennio che porta dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta erano
quelli dei Floris, dei Loche e dei Pruneddu. Questo per la mia memoria.
Oggi Il padrone
incontrastato dell’insieme è il tempo che funge da variabile casuale intorno
agli eventi atmosferici che immancabilmente si verificano nelle varie stagioni
e che fanno riferimento a freddi intensi invernali, a tepori primaverili ed a
distensive ed appaganti calure estive.
E portiamoci
all’Ottocento, al periodo in cui Lorenzo Zucca si sentiva onorato di far parte
della comunità di Camminu mannu .
Stando al censimento
del rione di Toneri, curato nel 1829 dal viceparroco tonarese Domenico Martini,
si può rilevare, nella contrada di Catzolaghedu, la seguente composizione
familiare (2):
Antonio Zuca, marito,
di anni 57
Rosa Carneri, moglie, di anni 49,
Angela, figlia, di anni 16
Sebastiano, figlio, di anni 14
Lorenzo, figlio, di anni 11 e
Raimondo, figlio di anni 4.
Si presume che il
giovane Lorenzo abbia vissuto nella casa paterna sino al 1843, anno del suo
matrimonio con Francesca Cabra Carta del rione di Ilalà, frazione nella quale
ha eletto il suo nuovo domicilio.
Qui di seguito
riportiamo le documentazioni relative alla singolare anteprima nuziale ed alla
successiva cerimonia.
Primo atto:
Gli sposi Lorenzo
Zucca Carneri, e Francesca Cabras Carta sono stati confessati e comunicati
questa mattina.
Non si è fatta
nessuna pubblicata, mentre non hanno ancora impetrata la cartella matrimoniale.
Non sono ancora
esaminati nella Dottrina Cristiana, ma il sottoscritto è ben persuaso che la
sanno.
R(ettore) Pruneddu
Dalla Chiesa parrocchiale addi 12 luglio
1843.
Secondo
atto
Addi dodici Luglio millaottocento
quarantatre Tonara.
Dispensati li tre
prescritti proclami, e non essendo risultato alcun legitimo impedimento, lo
stesso Ill(ustrissi)mo R(everendissi)mo Monsignor Arcivescovo Don Giovanni Saba
nel corso della sua visita Pastorale ha interrogato Lorenzo Zucca Carneri di
questo Villaggio e Parrocchia figlio dei giugali del fù Antonio e della
superstite vedova Rosa e Francesca Cabras Carta figlia dei giugali del fu
Giovanni, e della superstite vedova Francesca Rosa; ed avuto il loro mutuo
consenso, ha assistito al matrimonio che hanno celebrato in casa per verba de praesenti, presenti
per testi di questo matrimonio il Notaio Francesco Poddighi Floris Cancelliere
della Curia Ecclesiastica d’Oristano, e Francesco Piga Zucca Sacrista di questo
stesso Villaggio, e Parrocchia essendo stata differita ad altra occasione la
benedizione nuziale. Del che
In fede
Rett(or)e Giovanni Pruneddu
Si presume che il
matrimonio sia avvenuto a Toneri e non ad Ilalà. Non si conoscono i motivi del
ricorso a detta forma inusuale di contratto.
Il censimento di
Ilalà del 1845 ci
consegna per la famiglia Zucca i seguenti dati:
Lorenzo Zucca, marito, di anni 26,
Francesca Cabras Carta, moglie, di anni 20
Antonio, figlio, di anni 1
Francesca Rosa Carta, suocera (vedova), di anni 50
mentre
le risultanze del
1856 precisano quanto segue:
Lorenzo Zucca,
marito, di anni 35,
Francesca Cabras Carta, moglie, di anni 35 (sic!),
Antonio Zucca, figlia, di anni 6 (sic!)
Rosa Zucca, figlia, di anni 1 (Nota n°3)
(1) Dal documento in esame apprendiamo
della professione di torronaio dello Zucca, certamente uno dei primi ad
esercitare questo mestiere, e della firma apposta nell’atto dall’ assessore
anziano Angelo Gessa, nelle vesti di sostituto dell’ufficiale di Stato
civile del comune di Tonara.
(2) Preciso di aver già pubblicato nel
novembre del 2013, nel servizio dedicato a tiu Pé dal titolo Una
contrada, un casato, una poesia, le rappresentazioni familiari di Lorenzo
Zucca relativamente agli anni 1829, 1845 e 1856. Avevo anche precisato che le
mie ricerche su detto personaggio, rimaste infruttuose a partire da tale ultima
data, avrebbero potuto trovare una valida soluzione facendo ricorso ad altre
fonti diverse da quelle da me compulsate. Ed è successo che altri studiosi, tra
i quali l’avvocato Gabriele Casula, siano riusciti a colmare una lacuna della
mia ricerca: la data del decesso del nostro cantore. Gli estremi di questa
notifica sono segnalati nell’atto di morte, redatto dall’ufficiale di stato
civile di Tonara e successivamente trasmesso al Tribunale di Cagliari. Vedi
voce Search Family.
(3)
Sento ora il dovere, a chiusura di questo mio breve servizio sul cantore
di Ilalà, di precisare ai lettori che i fascicoli di censimento del 1856, da me
consegnati all’archivio storico di Oristano, alla biblioteca comunale ed alla
parrocchia di Tonara, riportano delle inesattezze nella definizione dell’ultima
pagina. Questo, a causa di una mia erronea impostazione del database sui
componenti della comunità di Ilalà. Valide invece le trascrizioni effettuate
dalle copie originali.