Lo spopolamento
della Barbagia centrale
dal 1951 al 2021
Parte prima
Il dipartimento del
Mandrolisai
Chiavi di lettura suggerite
dal metodo dei minimi
quadrati
Premessa
Prima di dar luogo alla presentazione delle
chiavi di lettura sullo spopolamento della Barbagia centrale, vasta regione montuosa della
Sardegna, è necessario definire al meglio i comuni interessati a detto
territorio.
I centri sotto esame sono quelli di Desulo,
Tonara, Sorgono, Atzara, Ortueri, Samugheo, Aritzo, Belvì, Meana e Gadoni. I
primi sei fanno parte del dipartimento del Mandrolisai mentre gli ultimi quattro
appartengono alla Barbagia di Belvì.
Questa suddivisione geografica, risalente al
tempo dei Giudicati, fa storcere oggi il naso soprattutto ai desulesi ed ai
tonaresi, i quali ritengono di far parte del secondo dipartimento. Il motivo non
è chiaro. Eppure, il Fara, padre della storiografia sarda, e l’Angius, ottimo
collaboratore del Casalis nella realizzazione dell’importante Dizionario
Geografico-Commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, sono abbastanza
espliciti quando espongono le varie aree geografiche della nostra isola. Alle
segnalazioni di detti autori bisogna aggiungere al riguardo le innumerevoli citazioni
di carattere notarile dei secoli scorsi. (1)
Non è male quindi riproporre la giusta
definizione geografica secondo le antiche partizioni:
Barbagia
Centrale
Mandrolisai
Desulo
Tonara
Sorgono
Atzara
Ortueri
Samugheo
Barbagia di Belvì
Aritzo
Belvì
Meana
Gadoni
Passando ai contenuti del lavoro che stiamo analizzando
si darà maggiore risalto alle preoccupanti cifre che hanno interessato il
territorio nell’ultimo settantennio. Non si indagherà sulle cause di tanta sofferenza
demografica, né si cercherà di avanzare possibili soluzioni al difficile
problema.
Verranno presi in considerazione, per il
periodo 1951-2021, solamente i totali dei residenti presenti in ogni centro alla
data del 31 dicembre di ogni decennio. Sottoposti all’esame dei potenti
strumenti statistici, detti dati, meglio definiti con il nome di dati
effettivi o anche osservati o grezzi, assumeranno, una volta elaborati, il
nome di dati teorici (2) Dei primi, come anche dei secondi, verranno presentati dei grafici
di facile lettura. Sarà più semplice per il lettore rispondere ai quesiti
riguardanti il numero medio decennale degli abbandoni e il relativo
tasso di abbandono.
Oristano, 30 settembre 2022 Giovanni Mura
Note
(1) Devo riconoscere che, nel
mio lavoro curato in età giovanile dal titolo Storia dell’economia tonarese
dal 1888 al 1963, ero incorso, per ignoranza, nell’errore nel quale ricade
ancora oggi la maggior parte dei miei compaesani.
(2) Oggetto della statistica è
lo studio dei valori medi. A detta scienza poco importa che Tizio guadagni 80
euro e Caio solamente 20, interessa invece la media di detti importi. Questo
vale per significare che venti e ottanta sono valori effettivi mentre cinquanta e cinquanta sono valori teorici. É lo studio dei dati teorici
che permette alla disciplina citata di interpretare più facilmente i problemi
da analizzare.
Barbagia Centrale
Parte prima
Dipartimento del Mandrolisai
Centri interessati
Desulo
Tonara
Sorgono
Atzara
Ortueri
Samugheo
Desulo
(1951-2021)
Dati effettivi dei residenti
in
formato tabellare e grafico
Data rilevazione |
Decenni in ordine Progressivo |
Dati effettivi |
31/12/1951 |
0 |
4077 |
31/12/1961 |
1 |
4739 |
31/12/1971 |
2 |
4293 |
31/12/1981 |
3 |
3778 |
31/12/1991 |
4 |
3213 |
31/12/2001 |
5 |
2885 |
31/12/2011 |
6 |
2467 |
31/12/2021 |
7 |
2137 |
Note: (1) Dati rilasciati dagli uffici ISTAT
Desulo
(1951-2021)
Dati
effettivi e teorici dei residenti
in
formato
tabellare e grafico
Data Rilevazione
|
Decenni in progressione |
Dati effettivi |
Dati teorici |
1951 |
0 |
4077 |
4687 |
1961 |
1 |
4739 |
4333 |
1971 |
2 |
4293 |
3979 |
1971 |
3 |
3778 |
3625 |
1981 |
4 |
3213 |
3271 |
1991 |
5 |
2885 |
2917 |
2001 |
6 |
2467 |
2563 |
2021 |
7 |
2137 |
2209 |
Y = - 353,92 x + 4687
Nel grafico sono definiti i tracciati dei
dati effettivi e teorici. I primi si distinguono per la forma a poligonale
aperta ed i secondi per l’andamento rettilineo.
Con un
metro da falegname potremmo simulare quanto accade nella rappresentazione
grafica. La linea spezzata e la linea diritta sono evidenziate in successione con
la semplice e la completa apertura dello strumento di misura. Può valere anche
l’esempio di una rampa che va a sostituire una scala a gradini non sempre
regolari.
In statistica succede qualcosa di simile in
quanto i dati grezzi espressi sulla linea spezzata vanno a proiettarsi
definitivamente sulla linea diritta, chiamata retta di regressione e
definita dalla seguente funzione lineare Y = - 354 x + 4687.
Detta
equazione di primo grado rappresenta la più importante chiave di lettura
del settantennio in esame. Per la sua definizione si è dovuto far ricorso al
metodo dei minimi quadrati il cui principio stabilisce che la somma dei
quadrati degli scarti tra i valori effettivi ed i valori teorici deve essere
minima. Questo vale per significare che la retta ottenuta, è l’unica e la
più adatta, tra le infinite curve lineari possibili, a soddisfare, con i valori
forniti dai suoi parametri, molti dei quesiti relativi alla nostra indagine.
I valori numerici definiti dalla funzione
sono - 354 e 4687.
Il primo, definito in geometria
analitica coefficiente angolare e rappresentato dalla lettera m, testimonia
dell’inclinazione della retta verso il basso o della sua pendenza (andamento
decrescente). Di detto valore negativo (-354)
prenderemo in esame soltanto il suo
valore assoluto (354).
Il secondo (4687),
definito intercetta o ordinata all’origine e rappresentato dalla lettera
q, evidenzia il numero teorico dei residenti alla data del 31 dicembre del
1951.
Il
numero degli abbandoni
Il
valore 354 sta ad indicare il numero medio decennale di quanti,
fra i cittadini desulesi, hanno abbandonato nel settantennio il proprio paese, sia
per motivi di lavoro che per causa di morte.
Precisiamo meglio che il numero medio di
abbandoni registrati:
a)
nel decennio che termina il 31 dicembre
del 1961 è di 354,
b)
nel decennio che termina il 31 dicembre
del 1971 è ancora di 354
c)
nel decennio
che termina il 31 dicembre del 1981 è sempre di 354
d)
e così di
seguito.
Possiamo affermare che i totali degli abbandoni:
a)
nel decennio che
chiude il 31/12/61 sono sempre di 354,
b)
nel ventennio
che chiude il 31/12/71 sono 708 pari a (354 *2),
c)
nel trentennio
che chiude il 31/12/81 sono 1062 pari a (354*3),
d)
nel quarantennio
che chiude il 31/12/91 sono 1416 pari a (354*4),
e)
nel cinquantennio
che chiude il 31/12/2001 sono 1770 pari a (354*5),
f)
nel sessantennio
che chiude il 31/12/2011 sono 2124 pari a (354*6)
g)
nel settantennio
che chiude il 31/12/2021 sono 2478 pari a (354*7)
Da una prima verifica sui risultati
ottenuti abbiamo la conferma che:
a)
il totale degli
abbandoni alla fine del settantennio è di 2478 unità
b)
il totale
segnalato nella colonna dei valori teorici alla data del 31/12/2021 corrisponde
alla differenza tra il numero dei residenti alla fine del primo decennio e il
numero totale degli abbandoni (4687-2478 = 2209).
Ora siamo anche in grado di stabilire:
a)
il numero medio
degli abbandoni nel tempo di un anno e di un mese,
b)
Il numero medio di
giorni necessari per la partenza da Desulo di un suo concittadino.
Il numero medio annuo degli abbandoni
sta nell’intorno tra 35 e 36 unità mentre quello medio mensile,
dato dal rapporto per eccesso tra 36 e 12 (sono infatti 12 i mesi dell’anno), è
di 3 unità.
L’evento
legato alla partenza dai propri monti di un desulese si verifica mediamente, o
meglio si è verificato nel settantennio, una volta ogni dieci giorni.
Il
tasso di abbandono
Il valore
espresso dal numero -354,, è ora chiamato in causa per presentarci le
percentuali relative agli abbandoni dei desulesi nel tempo.
Il suo valore assoluto (354)
rappresenta il 7,55 % del totale dei residenti teorici (4687) di
fine anno 1951 (1).
La seguente tabella può chiarire meglio il
concetto:
Tassi di abbandono |
Frazioni del Settantennio |
Numero di abbandoni |
Numero dei residenti
teorici |
7,55 |
Decennio (1951-61) |
354 |
4333 |
15,10 |
Ventennio (51-71) |
708 |
3979 |
22,65 |
Trentennio (51-81) |
1062 |
3625 |
30,20 |
Quarantennio (51-91) |
1416 |
3271 |
37,75 |
Cinquantennio (51-2001) |
1770 |
2917 |
45,30 |
Sessantennio (51-2011) |
2124 |
2563 |
52,85 |
Settantennio (51-2021) |
2478 |
2209 |
Note: (1) Detta percentuale si ottiene dalla proporzione 354: 4687 = x: 100.
La
funzione lineare y = m x + q
(Calcoli
per la determinazione dei valori dei parametri m e q)
Xᵢ |
Yᵢ |
(Xᵢ-Mx) |
(Yᵢ-My) |
(Xᵢ-Mx)(Yᵢ-My) |
(Xᵢ-Mx)²
|
0 |
4077 |
-3,5 |
628 |
-2198 |
12,25 |
1 |
4739 |
-2,5 |
1290 |
-3225 |
6,25 |
2 |
4293 |
-1,5 |
844 |
-1266 |
2,25 |
3 |
3778 |
-0,5 |
329 |
-165 |
0,25 |
4 |
3213 |
+0,5 |
-236 |
-118 |
0,25 |
5 |
2885 |
+1,5 |
-564 |
-846 |
2,25 |
6 |
2467 |
+2,5 |
-982 |
-2455 |
6,25 |
7 |
2137 |
+3,5 |
-1312 |
-4592 |
12,25
|
∑xᵢ 28 |
∑yᵢ 27589 |
∑(Xᵢ-Mx) 0 |
∑(Yᵢ-My) 0 |
∑(Xᵢ-Mx) (Yᵢ-My) -14865 |
∑(Xᵢ-Mx)² 42 |
Mx = ∑xᵢ/n
= (0+1+2+3+4+5+6+7) /8 = 28/8 = 3,5
My = ∑yᵢ/n = (4077+4739+4293+3778+3213+2885+2467+2137)
/ 8 = 27589/8 = 3449
m = [∑(Xᵢ-Mx)(Yᵢ-My)] / ∑(Xᵢ-Mx)² = (-14865/42) = -354
q = Mx -m*Mx = 3449-(-354*3,5) = 4688
Y = - 354X + 4688
Note
di chiarimento sui calcoli presentati a pagina precedente
É doveroso ora presentare qualche chiarimento sui
calcoli relativi allo studio della funzione lineare y = m x+ q.
Questa la successione dei punti trattati:
a)
tabella
preparatoria all’impiego delle formule inerenti ai parametri m e q
b)
sviluppo e
determinazione della media aritmetica semplice dei valori temporali assegnati
ai decenni 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8
c)
sviluppo e
determinazione della media aritmetica semplice dei dati effettivi dei residenti
d)
formula e suo
impiego nella definizione del parametro m
e)
formula e
relativo impiego nella definizione del parametro q
f)
definizione della
retta di equazione Y= -354 X + 4688.
Per quanto riguarda l’argomento definito dalla lettera a),
precisiamo che:
1)
la prima colonna
della tabella presenta rispettivamente, sulla testata ed in basso, i simboli
corrispondenti ai vari decenni ed al loro totale. Per il primo di essi, la
notazione Xᵢ (dove
la i funge da deponente), si legge ics con i mentre per il secondo la
lettera maiuscola greca ∑ vale come simbolo di sommatoria,
2)
la seconda
colonna riporta i valori dei dati effettivi ed il loro totale. Risultano bene
evidenziati, in alto e in basso, i relativi simboli,
3)
la terza colonna
è riservata alle differenze (scarti) tra i valori assegnati ai decenni ed il
loro valor medio (media aritmetica semplice). In alto l’espressione degli
scarti ed in basso una somma che ha valore nullo,
4)
la quarta colonna
è riservata alle differenze tra i valori assegnati ai dati effettivi ed il loro
valor medio. In alto l’espressione degli scarti ed in basso una somma che ha
valore nullo,
5)
la quinta colonna
ci presenta superiormente l’espressione relativa al prodotto degli scarti relativi
alla terza colonna per quelli della quarta mentre inferiormente è segnato il
totale di detti prodotti e
6)
l’ultima colonna
è riservata ai quadrati degli scarti tra i valori temporali ed il loro valor
medio.
Con riferimento ai contenuti contrassegnati dalle lettere b) e c)
precisiamo che i simboli Mx e My rappresentano le medie
aritmetiche semplici dei valori temporali e di quelli effettivi o grezzi mentre
le relative formule risolutive sono indicate con i rapporti ∑xᵢ/n
e ∑yᵢ/n. La lettera n sta ad indicare il numero dei dati.
Per quanto riguarda la prima colonna preciso
che la somma dei dati effettivi è ventotto (∑xᵢ=28), che il numero delle
osservazioni è pari a otto (n=8) e che la media aritmetica vale 3,5.
(Ricordo che la media aritmetica semplice è data dal rapporto tra il totale
dei casi osservati ed il numero delle osservazioni. Lo stesso discorso vale
per la determinazione della media aritmetica dei dati effettivi dei
residenti
Per la formula risolutiva
del parametro m,
contenuto richiamato dalla lettera d), il metodo dei minimi quadrati ci inquadra, dopo passaggi supportati da nozioni di
matematica molto approfondite e alle quali non faremo riferimento alcuno, la
frazione con il numeratore ed il denominatore espressi dai rispettivi valori di
-14865 e 42.
Del risultato di detto rapporto che è -354 prenderemo, come già
riferito in precedenza, soltanto il suo valore positivo. Detta cifra sta ad
indicare il numero medio degli abbandoni avvenuti in ogni decennio nel periodo
che corre dal 1951 al 2021.
Per la determinazione del
valore del parametro q,
contenuto richiamato dalla lettera e), il metodo dei minimi quadrati ci rilascia una formula che pone in evidenza la
differenza tra 3449 (valore assegnato alla media aritmetica dei valori effettivi)
ed il prodotto ottenuto con i fattori m ed Mx di importi
rispettivamente pari a -354 e 3,5. Il risultato di detta operazione,
espresso dal numero 4688, rappresenta il valore teorico dei residenti desulesi
alla data del 31 dicembre del 1951 (1)
L’ultimo chiarimento è riservato allo studio della funzione lineare Y
= m x + q. Per poter avviare una
corretta procedura sul settantennio in esame è necessario sostituire ai
parametri m e q i loro valori e lo strumento di lavoro diventa
subito operativo. Questa la sua nuova definizione Y = -354 x + 4687. Della sua duttilità e praticità possiamo rendercene conto assegnando
alla variabile indipendente X i valori temporali 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6 e
7. I risultati, espressione dei valori teorici dei residenti nei rispettivi
decenni, saranno definiti dalla variabile dipendente Y. Può tornare
utile il ricorso alla seguente rappresentazione tabellare:
Date di riferimento |
Variabile X
|
Variabile Y |
31 dicembre 1951 |
0 |
4687 |
31 dicembre 1961 |
1 |
4333 |
31 dicembre 1971 |
2 |
3979 |
31 dicembre 1981 |
3 |
3625 |
31 dicembre 1991 |
4 |
3271 |
31 dicembre 2001 |
5 |
2917 |
31 dicembre 2011 |
6 |
2563 |
31 dicembre 2021 |
7 |
2209 |
Come si ottiene 2209, valore segnalato in coda alla terza
colonna? È
sufficiente assegnare il valore 7 alla funzione. Il risultato sarà dato
dall’espressione algebrica (-354*7 + 4687).
La retta di regressione, così chiamata per il suo notevole
contributo offerto dal suo coefficiente angolare m che ne determina la
linea di tendenza e la sua pendenza, ci offre in ultima analisi l’amara
sorpresa del tempo necessario a determinare la scomparsa del comune montano in
esame. Il quesito che ci poniamo è il seguente:
In quale decennio la comunità desulese, se si continua di questo
passo e con questo ritmo, vedrà annullata la sua composizione numerica?
Per ottenere il risultato richiesto è sufficiente assegnare alla variabile Y il valore zero.
Qui di seguito i passaggi relativi:
0 = -354 X + 4687
354 X = 4687
X = 4687/354 = 13,24
I decenni necessari a porre fine, a partire dal 31 dicembre del 1951,
alla comunità di Desulo sono tredici e un quarto pari a
centotrentadue anni e mezzo.
Queste le informazioni tabellari:
Decenni in ordine
progressivo |
Periodo relativo |
Residenti teorici
al 31 dicembre |
Zero |
31/12/1951 |
4687 |
Primo |
1951/1961 |
4333 |
Secondo |
1961/1971 |
3979 |
Terzo |
1971/1981 |
3625 |
Quarto |
1981/1991 |
3271 |
Quinto |
1991/2001 |
2917 |
Sesto |
2001/2011 |
2563 |
Settimo |
2011/2021 |
2209 |
Ottavo |
2021/2031 |
1855 |
Nono |
2031/2041 |
1501 |
Decimo |
2041/2051 |
1147 |
Undicesimo |
2051/2061 |
793 |
Dodicesimo |
2061/2071 |
439 |
Tredicesimo |
2071/2081 |
85 |
Le ultime presenze si segnalerebbero intorno alla metà del 2084.
Questo vale per la matematica. Per la statistica si deve tenere conto
delle previsioni, le quali sono sempre interessate da tempi brevi. Un anno sa
già di troppo. Nel caso preso in esame siamo andati ben oltre: abbiamo
abbondantemente superato i sei decenni!
Note: 1) Dai miei conteggi eseguiti a mano e senza l’ausilio del foglio elettronico, ho riscontrato che i residenti teorici alla data del 31/12/1951 superano di una unità il valore rilasciato da Excel, numero che vale 4687. Quando entrano in gioco i decimali si avvertono sempre delle differenze.
Conclusioni:
I risultati ottenuti dalla nostra indagine
sul settantennio vissuto dalla comunità desulese nel suo territorio possono
essere sintetizzati in queste brevi segnalazioni:
1)
il numero dei
residenti teorici segnalati alla fine del 1951 è di 4687 unità,
2) il numero
medio degli abbandoni, cioè di quanti hanno abbandonato il centro di Desulo
nel settantennio, è di 354 persone per decennio.
Il
mesto cerimoniale dell’Addio monti si è ripetuto, da parte di un
cittadino in partenza per l’al di là ma anche per l’Aldilà, una volta ogni
dieci giorni,
3) il tasso di abbandono medio decennale è pari al 7,55%
Il tutto può ancora essere riassunto dai valori espressi dai parametri
della funzione lineare Y = -354 X + 4687. Disponendo di tali termini,
rappresentati dal coefficiente angolare e dal termine noto dell’equazione data,
si può imbastire con facilità tutto il lavoro svolto sin qui.
Per chi avesse trovato delle difficoltà a seguirmi nei passaggi di tipo matematico e statistico proporrei di servirsi del sussidio didattico che fa riferimento all’uso del metro da falegname.
Con detto strumento, evitando di distenderlo
completamente, possiamo, fendendo l’aria, dare le rappresentazioni che fanno al
nostro caso. Possiamo orientarlo verso l’alto, per i paesi in crescita, e verso
il basso, per i centri urbani in calo. Gli snodi, ossia i raccordi tra le
stecche, possono sottintendere i punti terminali dei decenni presi in considerazione.
Utilizzando una semplice bacchetta e sovrapponendola al metro da
falegname, in modo che interagisca tra gli snodi, si può simulare l’andamento
rettilineo dei valori teorici. É
questo un tentativo per mascherare l’interpolazione fra punti.
Anche fermandoci alla sola lettura dei dati, non volendo impegnarci in uno studio serio e articolato così amabilmente da Lei descritto, rimane un sconfinata tristezza al pensiero di essere quasi gli ultimi abitanti a vedere animati questi nostri bellissimi paesi. Tutto il resto è un incubo o, a voler essere romantici, tutto il resto è Ilalà.
RispondiEliminaGrazie del Suo prezioso lavoro, Professore. Cari saluti.