Memorie tonaresi in pratza manna

martedì 24 giugno 2025

Visita ai nuraghi di Torralba e Silanus

 

 

Giovanni Mura

 

 

 

 

 

Visita ai nuraghi di Torralba e Silanus

 

 

 

 

 

 

 

con

il contributo dell’Associazione 50 & Più di Oristano

 

 

 

 

 

Visita ai nuraghi di Torralba e Silanus

   Per sabato 10 maggio, corrente anno 2025, l’Associazione 50 & Più di Oristano, ha programmato un interessante appuntamento con i luoghi della memoria vissuta e tramandata alcuni millenni addietro dai nostri antenati. Quanto abbiamo ricevuto in eredità dal lontano passato lo appureremo nella visita che condurremo nei centri di Torralba nel Sassarese e di Silanus nel Nuorese. Si avrà a che fare con nuraghi, pozzi sacri, tombe di giganti e con quanto dal neolitico ci è stato trasmesso ai giorni nostri. In particolare, le nostre attenzioni di carattere visivo non mancheranno di essere sollecitate dalle interessanti esposizioni delle guide locali. Anche da bordo pullman, durante le fasi di avvicinamento ai siti di maggiore impatto archeologico, sarà possibile fare affidamento alle valide riflessioni di esperti in campo archeologico.

In questo servizio che sto cercando di stendere non potrò essere certamente di aiuto per il lettore in quanto la sordità che mi affligge da tempo e le aride conoscenze in materia mi impediscono di riferire quanto viene posto in discussione. Rimedierò, peraltro, cercando di interrogare al momento opportuno gli strumenti più efficaci e più sofisticati della tecnologia moderna quali il computer ed il cellulare, strumenti che io definisco, alla pari dei congiunti più stretti, con il termine di parenti di plastica di primo grado. L’intelligenza artificiale è ormai al servizio di chicchessia.

   Ed eccomi di fronte al complesso nuragico di Santu Antine di Torralba. Ciò che impressiona maggiormente di questa enorme struttura muraria, è la accurata disposizione con cui i blocchi edilizi sembrano inseguirsi a perfezione tanto a livello orizzontale che verticale. Questo si avverte soprattutto nella lettura delle recinzioni esterne della Reggia e dei tracciati che portano verso l’alto.

Preciso intanto che nei vertici della pianta triangolare, che è di tipo equilatero, insistono i resti di tre torri mentre nel baricentro di detta figura geometrica trova posto la gigantesca costruzione tronco conica..

   Una volta superato l’ingresso principale, valutati i pro e di contro di un percorso non proprio adatto alle persone della mia età, decido di soffermarmi nel corridoio principale, quello che permette l’accesso ai vari alloggiamenti della grande torre. La guida intanto si trova già all’opera lungo tracciati che sanno di scale, feritoie, nicchie e camere. L’intenzione di rinunciare alla visita del singolare monumento non mi procura nessun disagio. Bisogna, d’altro canto, tener conto dei rischi che si corrono quando si ha a che fare con stipiti talvolta bassi, semioscurità di alcuni settori e incauti movimenti nei vari passaggi.

   Al lettore, di questa mia scarna e scarsa presentazione del complesso nuragico torralbese, resta ben poco da evidenziare. Sarebbe stato interessante per me, invece, avere notizie dettagliate su alcuni dati riguardanti la torre principale ma, dalla lettura dei dépliant e dalle richieste fatte ai parenti di plastica non ho avuto alcun riscontro. Ad onore del vero, in partenza da Oristano mi ero proposto di determinare:

a)      il volume in metri cubi della torre,

b)      il suo peso in tonnellate ed

c)      il rivestimento in metri quadri della superficie esposta alla luce (superficie laterale con superficie area superiore).

Per risolvere il primo dei tre quesiti mi sarebbero occorsi l’altezza ed i raggi delle superfici circolari del grande solido

Nessun problema per la seconda domanda in quanto il peso specifico del basalto è noto

Nessuna difficoltà, inoltre, per il terzo interrogativo in quanto l’apotema della torre è ricavabile per via pitagorica.

La mancanza di dati, purtroppo, mi vieta di fare qualsiasi calcolo.

La sosta nella corsia in cui mi trovo, un corridoio lungo una trentina di metri, non mi impedisce, d’altro canto, di inquadrare il continuo andirivieni dei turisti in entrata ed uscita ai vari ingressi della reggia ed allo stesso tempo di dialogare con chi è disposto a rilasciarti indicazioni che nulla hanno a che fare con l’archeologia. Così è avvenuto nei brevi colloqui avuti con una verbanese, una francese ed il custode del complesso. Angelo, il nome dell’ultimo degli intervistati, ha saputo darmi utili indicazioni sui flussi turistici nel territorio. Durante la visita al Museo cittadino di Torralba ho potuto constatare, nella veloce lettura di un servizio curato da un reporter negli anni Trenta, che la retta spettante all’inserviente era decisamente improponibile.

   Il pranzo, consumato in trattoria ed in allegra compagnia, funge da buon intervallo per un secondo tempo che avrà inizio con la partenza del pullman alla volta di Silanus e la conclusione con la visita al nuraghe di Santa Sabina.

Vado considerando, durante questa breve trasferta che mi porta a destinazione, che la Sardegna ha in dotazione per ogni suo comune una ventina di questi monumenti. Parlo di numero medio ottenuto dividendo 7500 per 377 dove il primo termine sta ad indicare i nuraghi ed il secondo i centri abitati.

Il mio paese, pur facendo parte di questa media, non vanta alcuna presenza nuragica. Ad una estensione terriera a forma di montagnola, gli abitanti del rione di Arasulè riservano il nome di Su Nuratze mentre quelli di Toneri la indicano con il nominativo di Su Noratziu. In verità devo ammettere che, pur avendo sempre avuto da giovane una gran voglia di ispezionare gli interni di queste mega costruzioni, non sono mai riuscito a soddisfare questo mio desiderio.

A Macomer, centro del Marghine in cui ho soggiornato per un quinquennio da studente, ho sempre disatteso gli inviti alla visita del nuraghe cittadino. Sarà per la prossima volta. Solamente in età avanzata ho potuto realizzare questo mio vecchio sogno.

La presenza delle guide in Sardegna è abbastanza recente. Per ironia della sorte posso affermare che la mia sordità ha progredito dal momento in cui gli esperti in materia hanno iniziato a scendere in campo. Ormai, In ogni appuntamento isolano di un certo impegno, è sempre presente un tutor.

Oggi, a distanza di una decina d’anni dal mio primo incontro con il nuraghe di Silanus, sto per ritrovarmi con il medesimo per rinnovargli la mia ammirazione e tributargli gli onori dovuti ai monumenti di grande rispetto.

Lasciata all’altezza di Macomer la superstrada per Cagliari, il nostro mezzo devia verso Bortigali per interrompere la corsa in aperta campagna dove il maniero di lusso o meglio il nuraghe di Santa Sabina, a distanza di circa trecento metri dalla sede stradale, si concede all’attenzione dei visitatori in forma smagliante. Eleganza, perfezione e compostezza edilizia. Tutto sa di magia per le attenzioni rivolte a questo tronco di cono retto ed alla chiesa bizantina che sta nelle immediate vicinanze. Ripeto che durante la mia visita di una decina di anni addietro ero riuscito a guadagnare, per l’occasione, il punto più elevato della costruzione in un tempo inferiore al minuto. Oggi, purtroppo a causa di una oscurità insolita che mi impedisce di raggiungere il primo vano scala, desisto dal farmi avanti. Nel frattempo prendo nota dei dati che i miei congiunti non consanguinei mi passano. Mi serviranno, una volta rientrato a casa, per dare risposta ai quesiti relativi al volume, al peso ed al rivestimento della struttura muraria che mi sta di fronte.

Per il nuraghe di Silanus valgono queste dimensioni:

a)     Diametro di base metri 12,60

b)     Diametro della faccia superiore metri 8,60

c)      Altezza metri 8,60

d)     Apotema del tronco di cono metri 8,83

e)     Peso specifico del basalto 2,9.

Alle formule del volume in metri in cubi, del rivestimento esterno in metri quadrati e del peso in tonnellate del solido in questione, ad evitare procedure di calcolo noiose per il lettore, preferisco fornire direttamente i risultati. Gli interessati potranno eventualmente servirsi dei suggerimenti proposti dall’intelligenza artificiale e procedere speditamente verso le soluzioni richieste.

Questi i risultati da me ottenuti:

La torre si presenta con

a)     Un volume pari a 767 metri cubi

b)     Un peso di 2224 tonnellate. Tale valore, ottenuto dal prodotto del volume (767 metri cubi) per il peso specifico del basalto (2,9), ha considerato come vuoto per pieno lo spazio occupato dalle nicchie, camere, ingressi, passaggi, feritoie ed interstizi tra i vari blocchi. Il tonnellaggio va quindi decurtato di cifre ancora non definite ma definibili.

c)      Un rivestimento di metri quadri 351,96. Tale valore va a comprendere la superficie laterale che è di metri quadri 293,89 e l’area della faccia superiore del nuraghe (metri quadri 58,06). L’intero rivestimento, trova il suo equivalente in una superficie quadrata di lato pari a 18,76 metri lineari.

 

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