Memorie tonaresi in pratza manna

mercoledì 21 dicembre 2022

LO SPOPOLAMENTO A MEANA

 

Lo spopolamento

della Barbagia Centrale

dal 1951 al 2021

Chiavi di lettura suggerite
dal metodo dei minimi quadrati

Premessa

   Prima di dar luogo alla presentazione delle chiavi di lettura sullo spopolamento della Barbagia Centrale, vasta regione montuosa della Sardegna, è necessario definire al meglio i comuni interessati a detto territorio.

   I centri sotto esame sono quelli di Desulo, Tonara, Sorgono, Atzara, Ortueri, Samugheo, Aritzo, Belvì, Meana e Gadoni. I primi sei fanno parte del dipartimento del Mandrolisai mentre gli ultimi quattro appartengono alla Barbagia di Belvì.

   Questa suddivisione geografica, risalente al tempo dei Giudicati, fa storcere oggi il naso soprattutto ai desulesi ed ai tonaresi, i quali ritengono di far parte del secondo dipartimento. Il motivo non è chiaro. Eppure, il Fara, padre della storiografia sarda, e l’Angius, ottimo collaboratore del Casalis nella realizzazione dell’importante Dizionario Geografico-Commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, sono abbastanza espliciti quando espongono le varie aree geografiche della nostra isola. Alle segnalazioni di detti autori bisogna aggiungere al riguardo le innumerevoli citazioni di carattere notarile dei secoli scorsi. (1)

   Non è male quindi riproporre la giusta definizione geografica secondo le antiche partizioni:

 Barbagia Centrale

Mandrolisai
Desulo
Tonara
Sorgono
Atzara
Ortueri
Samugheo

Barbagia di Belvì
Aritzo
Belvì
Meana
Gadoni 

   Passando ai contenuti del lavoro che stiamo analizzando si darà maggiore risalto alle preoccupanti cifre che hanno interessato il territorio nell’ultimo settantennio. Non si indagherà sulle cause di tanta sofferenza demografica, né si cercherà di avanzare possibili soluzioni al difficile problema.

   Verranno presi in considerazione, per il periodo 1951-2021, solamente i totali dei residenti presenti in ogni centro alla data del 31 dicembre di ogni decennio. Sottoposti all’esame dei potenti strumenti statistici, detti dati, meglio definiti con il nome di dati effettivi o anche osservati o grezzi, assumeranno, una volta elaborati, il nome di dati teorici (2) Dei primi, come anche dei secondi, verranno presentati dei grafici di facile lettura. Sarà più semplice per il lettore rispondere ai quesiti riguardanti il numero medio decennale degli abbandoni e il relativo tasso di abbandono.

   Oristano, 30 settembre 2022                                                                            Giovanni Mura


 Note

(1)   Devo riconoscere che, nel mio lavoro curato in età giovanile dal titolo Storia dell’economia tonarese dal 1888 al 1963, ero incorso, per ignoranza, nell’errore nel quale ricade ancora oggi la maggior parte dei miei compaesani.

(2)   Oggetto della statistica è lo studio dei valori medi. A detta scienza poco importa che Tizio guadagni 80 euro e Caio solamente 20, interessa invece la media di detti importi. Questo vale per significare che venti e ottanta sono valori effettivi mentre cinquanta e cinquanta sono valori teorici. É lo studio dei dati teorici che permette alla disciplina citata di interpretare più facilmente i problemi da analizzare. 

Barbagia Centrale
Parte seconda

Dipartimento della Barbagia di Belvì
Centri interessati

 Aritzo
Belvì
Meana
Gadoni 


Meana
(1951-2021)

 Dati effettivi dei residenti
In formato tabellare e grafico

  

Data

rilevazione

Decenni in ordine

Progressivo

Dati

effettivi

31/12/1951

0

2597

31/12/1961

1

2651

31/12/1971

2

2395

31/12/1981

3

2243

31/12/1991

4

2157

31/12/2001

5

2064

31/12/2011

6

1908

31/12/2021

7

1602

 

  

Note: (1)    Dati rilasciati dagli uffici ISTAT

Meana
(1951-2021) 

Dati effettivi e teorici dei residenti

In formato tabellare e grafico

 

Data

Rilevazione

 

Decenni in

progressione

Dati

effettivi

Dati

teorici

1951

0

2597

2692

1961

1

2651

2552

1971

2

2395

2412

1981

3

2243

2272

1991

4

2157

2132

2001

5

2064

1992

2011

6

1908

1852

2021

7

1602

1712





 Nel grafico sono definiti i tracciati dei dati effettivi e teorici. I primi si distinguono per la forma a poligonale aperta ed i secondi per l’andamento rettilineo.

   Con un metro da falegname potremmo simulare quanto accade nella rappresentazione grafica. La linea spezzata e la linea diritta sono evidenziate in successione con la semplice e la completa apertura dello strumento di misura. Può valere anche l’esempio di una rampa che va a sostituire una scala a gradini non sempre regolari.

   In statistica succede qualcosa di simile in quanto i dati grezzi espressi sulla linea spezzata vanno a proiettarsi definitivamente sulla linea diritta, chiamata retta di regressione e definita dalla seguente funzione lineare Y = - 139,99 X + 2692.

   Detta equazione di primo grado rappresenta la più importante chiave di lettura del settantennio in esame. Per la sua definizione si è dovuto far ricorso al metodo dei minimi quadrati il cui principio stabilisce che la somma dei quadrati degli scarti tra i valori effettivi ed i valori teorici deve essere minima. Questo vale per significare che la retta ottenuta, è l’unica e la più adatta, tra le infinite curve lineari possibili, a soddisfare, con i valori forniti dai suoi parametri, molti dei quesiti relativi alla nostra indagine.

   I valori numerici definiti dalla funzione sono - 140 e 2692.

   Il primo, definito in geometria analitica coefficiente angolare e rappresentato dalla lettera m, testimonia dell’inclinazione della retta verso il basso o della sua pendenza (andamento decrescente). Di detto valore negativo (-140) prenderemo in esame soltanto il suo valore assoluto (140).

   Il secondo (2692), definito intercetta o ordinata all’origine e rappresentato dalla lettera q, evidenzia il numero teorico dei residenti alla data del 31 dicembre del 1951.

 

  

Il numero degli abbandoni

 

   Il valore 140 sta ad indicare il numero medio decennale di quanti, fra i cittadini meanesi, hanno abbandonato nel settantennio il proprio paese, sia per motivi di lavoro che per causa di morte.

   Precisiamo meglio che il numero medio di abbandoni registrati:

a)                   nel decennio che termina il 31 dicembre del 1961 è di 140,

b)                   nel decennio che termina il 31 dicembre del 1971 è ancora di 140

c)                  nel decennio che termina il 31 dicembre del 1981 è sempre di 140

d)                 e così di seguito.

   Possiamo affermare che i totali degli abbandoni:

a)                  nel decennio che chiude il 31/12/61 sono sempre di 140,

b)                  nel ventennio che chiude il 31/12/71 sono 280 pari a (140 *2),

c)                  nel trentennio che chiude il 31/12/81 sono 420 pari a (140*3),

d)                  nel quarantennio che chiude il 31/12/91 sono 560 pari a (140*4),

e)                  nel cinquantennio che chiude il 31/12/2001 sono 700 pari a (140*5),

f)                   nel sessantennio che chiude il 31/12/2011 sono 840 pari a (140*6)

g)                  nel settantennio che chiude il 31/12/2021 sono 980 pari a (140*7)

   Da una prima verifica sui risultati ottenuti abbiamo la conferma che:

a)                  il totale degli abbandoni alla fine del settantennio è di 980 unità

b)                  il totale segnalato nella colonna dei valori teorici alla data del 31/12/2021 corrisponde alla                      differenza tra il numero dei residenti alla fine del primo decennio e il numero totale degli                          abbandoni (2692-980 = 1712).

 

   Ora siamo anche in grado di stabilire:

a)                 il numero medio degli abbandoni nel tempo di un anno e di un mese,

b)                 Il numero medio di giorni necessari per la partenza da Meana di un suo concittadino.

  

Il numero medio annuo degli abbandoni è di 14 unità mentre quello medio mensile è leggermente superiore all’ unità (1,17).

   L’evento legato alla partenza dai propri monti di un meanese si verifica mediamente, o meglio si è verificato nel settantennio, una volta ogni ventisei giorni (25,64).

  Il tasso di abbandono 

   Il valore espresso dal numero -140, è ora chiamato in causa per presentarci le percentuali relative agli abbandoni dei belviesi nel tempo.

   Il suo valore assoluto (140) rappresenta il 5,20 % del totale dei residenti teorici (2692) di fine anno 1951 (1).

 

   La seguente tabella può chiarire meglio il concetto:

 

Tassi di

abbandono

Frazioni del

Settantennio

Numero di

abbandoni

Numero dei

residenti teorici

5,20%

Decennio (1951-61)

140

2552

10,40%

Ventennio (51-71)

280

2412

15,60%

Trentennio (51-81)

420

2272

20,80%

Quarantennio (51-91)

560

2132

26,00%

Cinquantennio (51-2001)

700

1992

31,20%

Sessantennio (51-2011)

840

1852

36,40%

Settantennio (51-2021)

980

1712

 

 

Note: (1)  Detta percentuale si ottiene dalla proporzione 140: 2692 = x: 100.


 Breve chiarimento sullo studio della funzione Y = m x + q.

   Riteniamo utile dare una breve indicazione sull’applicazione della funzione lineare Y = m x + q.  Per poter avviare una corretta procedura sul settantennio in esame è necessario sostituire ai parametri m e q i loro valori e lo strumento di lavoro diventa subito operativo. Questa la sua nuova definizione 
Y = -140 X + 2692

Della sua duttilità e praticità possiamo rendercene conto assegnando alla variabile indipendente X i valori temporali 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7. I risultati, espressione dei valori teorici dei residenti nei rispettivi decenni, saranno definiti dalla variabile dipendente Y. Può tornare vantaggioso il ricorso alla seguente rappresentazione tabellare:
 
 

 

Date di riferimento

Variabile X

(valori temporali)

Variabile Y

(residenti teorici)

31 dicembre 1951

0

2692

31 dicembre 1961

1

2552

31 dicembre 1971

2

2412

31 dicembre 1981

3

2272

31 dicembre 1991

4

2132

31 dicembre 2001

5

1992

31 dicembre 2011

6

1852

31 dicembre 2021

7

1712

    Come si ottiene 1712, valore segnalato in coda alla terza colonna? È sufficiente assegnare il valore 7 alla funzione. Il risultato sarà dato dall’espressione algebrica (-140*7 + 2692).

   La retta di regressione, così chiamata per il suo notevole contributo offerto dal suo coefficiente angolare m che ne determina la linea di tendenza e la sua pendenza, ci offre in ultima analisi l’amara sorpresa del tempo necessario a determinare la scomparsa del comune montano in esame. Il quesito che ci poniamo è il seguente:

   In quale decennio la comunità meanese, se si continua di questo passo e con questo ritmo, vedrà annullata la sua composizione numerica?

   Per ottenere il risultato richiesto è sufficiente assegnare alla variabile Y il valore zero.
   Qui di seguito i passaggi relativi:

 

0 = -140 X + 2692

140 X = 2692

X = 2692/140 = 19,23

 

   I decenni necessari a porre fine, a partire dal 31 dicembre del 1951, alla laboriosa comunità di Meana sono diciannove (19,23).

    Queste le informazioni tabellari: 

 

Decenni in ordine

 progressivo

 

Periodo relativo

 

Residenti teorici

al 31 dicembre

Zero

31/12/1951

2692

Primo

1951/1961

2552

Secondo

1961/1971

2412

Terzo

1971/1981

2272

Quarto

1981/1991

2132

Quinto

1991/2001

1992

Sesto

2001/2011

1852

Settimo

2011/2021

1712

Ottavo

2021/2031

1572

Nono

2031/2041

1432

Decimo

2041/2051

1292

Undicesimo

2051/2061

1152

Dodicesimo

2061/2071

1012

Tredicesimo

2071/2081

872

Quattordicesimo

2081/2091

732

Quindicesimo

2091/2101

592

Sedicesimo

2101/2111

452

Diciassettesimo

2111/2121

312

Diciottesimo

2121/2131

172

Diciannovesimo

2131/2141

32

 Le ultime presenze si segnalerebbero tra il 2143 e il 2144.

   Questo vale per la matematica. Per la statistica si deve tenere conto delle previsioni, le quali sono sempre interessate da tempi brevi. Un anno sa già di troppo.

 

Conclusioni

 

   I risultati ottenuti dalla nostra indagine sul settantennio vissuto dalla comunità meanese nel suo territorio possono essere riassunti in queste brevi indicazioni:

1)                  il numero dei residenti teorici segnalati alla fine del 1951 è di 2692 unità,

2)                  il numero medio degli abbandoni, cioè di quanti hanno abbandonato il centro di Meana nel                  settantennio, è di 140 persone per decennio.

   Il mesto cerimoniale dell’Addio monti si è ripetuto, da parte di un cittadino in partenza per l’al di là ma anche per l’Aldilà, una volta ogni ventisei giorni,

3)                 il tasso di abbandono medio decennale è pari al 5,20%

          Il tutto può ancora essere riassunto dai valori espressi dai parametri della funzione lineare Y=-140 X + 2692. Disponendo di tali termini, rappresentati dal coefficiente angolare e dal termine noto dell’equazione data, si può imbastire con facilità tutto il lavoro svolto sin qui.

    Per chi avesse trovato delle difficoltà a seguirmi nei passaggi di tipo matematico e statistico proporrei di servirsi del sussidio didattico che fa riferimento all’uso del metro da falegname.

   Con detto strumento, evitando di distenderlo completamente, possiamo, fendendo l’aria, dare le rappresentazioni che fanno al nostro caso. Possiamo orientarlo verso l’alto, per i paesi in crescita, e verso il basso, per i centri urbani in calo. Gli snodi, ossia i raccordi tra le stecche, possono sottintendere i punti terminali dei decenni presi in considerazione.

   Utilizzando una semplice bacchetta e sovrapponendola al metro da falegname, in modo che interagisca tra gli snodi, si può simulare l’andamento rettilineo dei valori teorici. É questo un tentativo per mascherare l’interpolazione fra punti.