Memorie tonaresi in pratza manna

sabato 29 maggio 2021

Le contrade di Toneri nell'Ottocento

 

Le contrade di Toneri nell’Ottocento

   Dal censimento condotto a Tonara dal viceparroco Martini nel 1829 sul tracciato dell’antica frazione di Toneri apprendiamo, seguendo le rilevazioni riportate dal religioso nello Status animarum di tale anno, notizie molto interessanti sulla ubicazione delle diverse contrade e sulla composizione dei vari nuclei familiari. Per quanto riguarda i fatti attinenti alla vita dei singoli residenti, quali nascite, cresime, matrimoni e decessi, si rimanda l’attenzione dei lettori allo studio dei registri parrocchiali tonaresi, ora depositati presso l’Archivio storico della Curia oristanese.

   Nel documento sottomano, il libro dei censimenti, i singoli componenti della piccola comunità sono presentati con l’indicazione del nome, del casato, dell’età, del sesso e del grado di parentela nell’ambito della famiglia di appartenenza.

   Le contrade presenti a Toneri, frazione di 718 abitanti distribuiti in 192 nuclei familiari, sono:

1)        Cracalasi con Catzolaghedu  (famiglie 35; residenti 135)

2)        Cortzò                                   (famiglie   4; residenti    10)

3)        Pratza de is Caraos             (famiglie 23; residenti    89)

4)        Pratza manna                      (famiglie 15; residenti    56)

5)        Maria Pra                             (famiglie 25; residenti  104)

6)        Pratza de Senti Coco          (famiglie   6; residenti     26)

7)        Barigau                                 (famiglie 19; residenti     77)

8)       Maria Pra de osso                (famiglie 11; residenti     35)

9)       Pratza de is Tzuccas             (famiglie 12; residenti     44)

10)   Cartutzè                                 (famiglie 12; residenti     37)

11)   Morù                                      (famiglie 30; residenti    105)

   Il percorso effettuato dal Martini interessa:

a)      un tracciato in discesa per le contrade che vanno da Cracalasi a Pratza de is Caraos,

b)      un tratto pianeggiante per l’attraversamento di Pratza manna,

c)      un altro tratto in discesa per coprire il tragitto che da Maria Pra porta alla Piazza di Vincenzo Cocco,

d)      una breve salita ed una successiva corta discesa per superare con andamento destrorso ed in senso circolare la contrada denominata Barigau.

e)      una lunga discesa per raggiungere Maria Pra de osso.

f)       Da quest’ultima sotto frazione si sale a Cartutzè, si ripassa nell’ultimo tratto di Maria Pra, oggi denominato Via Iosto, e si raggiunge Morù, ultima contrada con la via principale a tangente zero.

   Per una migliore lettura ripetiamo il percorso indicato dal Martini sfruttando qualche accorgimento grafico suggerito dall’aritmetica e dalla stenografia. In entrambi i casi bisognerà far riferimento alla rigatura dei quaderni di terza elementare, tipologia che utilizza quattro linee orizzontali di cui tre ausiliarie ed una di base. Le vocali, tanto per intenderci, vanno ad interessare lo spazio compreso tra la linea di base e la seconda ausiliaria mentre le consonanti, eccezione fatta per la lettera effe, vanno ad occupare tre delle linee portanti.

   Fatte queste precisazioni cerchiamo di rappresentare sulla pagina di un quaderno il percorso effettuato dai rilevatori censuari nel 1829.

   Per il percorso che porta da Cracalasi all’ingresso in Pratza manna può valere un tratto discendente che dalla prima linea ausiliaria porta alla linea base.

   Per il tratto pianeggiante di Pratza manna è sufficiente segnare sulla linea di base un segmento di media dimensione.

   Per lo sviluppo in discesa della contrada di Maria Pra che, nel tratto finale, all’altezza dell’ex fontanile, svolta a destra sino a raggiungere la piazza di Vincenzo Cocco, può essere sufficiente il tratteggio di una linea curva che dalla linea base porta alla terza linea ausiliaria.

   Per definire sulla carta il percorso effettuato dal Martini nella contrada denominata Barigau, sotto frazione inglobata tra Maria Pra, Pratza Senti Cocco e Pratza manna, bisognerà effettuare una cerchiatura nello spazio compreso tra la linea di base e la terza ausiliaria. Il tracciato prevede, dopo l’ingresso nella piazza di Vincenzo Cocco, una breve salita sino al sottopassaggio di Casa Porru ed una corta discesa che porta a Maria Pra lungo una strettoia al limite della transitabilità pedonale. Detto sbocco è ubicato ad una trentina di metri a monte del fontanile citato.

   Per giungere a Maria Pra de osso, contrada che il Martini definisce Maria Pra di Basso, bisogna lasciarsi dietro la fontanella. la piccola piazzetta (Sa pratzitta) ed una discesa di circa un centinaio di metri.

   Sul finire degli anni Quaranta erano ancora ben evidenziati sul terreno i ruderi delle poche abitazioni della sotto frazione. Quando mi capitava di recarmi ad Erisia, una località del fondovalle tonarese, ero obbligato a superare una struttura muraria non superiore al metro e dal perimetro di forma quadrata con lato di circa quindici metri. Ogni volta mi trovavo a dover scegliere se aggirare l’ostacolo attraverso i normali camminamenti o se abbreviare il percorso scavalcando la recinzione. Ricordo di aver intravisto, all’interno dell’area e nel punto di maggiore altezza, un armadio a muro costruito con scaglie di schisto. A quelle superfici libere del secolo scorso, quasi delle res nullius, fanno riscontro oggi degli appezzamenti di terreno ben curati e recintati.

   Per arrivare alla Piazza degli Zucca, Pratza de is Tzuccas, occorre svoltare a destra ed effettuare una brevissima salita. Al giorno d’oggi non vi è nessuna traccia di ruderi o di rovine.

   Cartutzè è ubicata pochi metri più in alto. Oggi è una contrada completamente disabitata e con diverse costruzioni sventrate o rase al suolo.

   In uscita da Cartutzè ci riroviamo nel tratto terminale di Maria Pra. Per giungere a Morù bisogna superare Pratza Senti Cocco e concederci al silenzio della piccola borgata. Il mormorio delle acque della fonte perenne della sotto frazione, il sommesso vociare degli ultimi residenti ed il calpestio di quanti si recano a visitare la campagna retrostante rappresentano gli unici segni di vita dell’ultima contrada tonarese.

   Per poter rappresentare graficamente il tracciato delle ultime entità territoriali possiamo ricorrere al moto di un’onda che, procedendo da destra verso sinistra,

a)      prima scende sino a raggiungere il punto di minimo in Maria Pra de osso,

b)      poi sale verso la contrada di Pratza de is Tzuccas per arrivare al punto di massimo in Cartutze

c)      e poi ridiscende verso Morù.

   In definitiva il tracciato del Martini può essere rappresentato da un numero in doppia cifra nel quale la prima di esse è data dal numero uno e la seconda dal numero nove. In detto numero (19) le cifre sono unite da un breve legamento e il numero nove termina con uno svolazzo a forma di sinusoide.

   La stenografia, sistema Gabelsberger, allo schizzo rappresentato dal tracciato del Martini, sembra suggerire due parole chiave della situazione odierna del rione di Toneri. Si tratta delle parole Yes e not dove la prima evidenzia le contrade ancora in vita e la seconda quelle morte.

   In particolare, la Y del lemma stenografico corrispondente alla parola Yes raffigura il tratto discendente che porta alla fine di Pratza de is Caraos (Garaus per il Martini), la e il passaggio in Pratza manna e la s il percorso ad avvitamento in Barigau. Il grafico va ad interessare le prime due ausiliarie e la linea di base

   Nella parola Not la N rappresenta il tratto di lenta ascesa e successiva discesa che da Morù porta a Cartutzè e Pratza de is Tzuccas, la O la concavità verso l’alto espressa dal passaggio in Maria Pra de osso e la t il tratto ondulatorio che al termine si ricongiunge con Maria Pra. Il grafico si sviluppa nello spazio compreso tra le prime due ausiliarie e la linea di base.

   Se le corrispondenti versioni stenografiche di Yes e not vengono opportunamente accostate in modo da occupare verticalmente la stessa posizione otterremo il grafico del percorso seguito dal Martini nel 1829. Il risultato ottenuto lascia intravedere un disegno molto rassomigliante all’attacco di un gancio con al centro un avvitamento circolare. Per una efficace lettura dell’oggetto in discussione si dovrebbe tenerlo in sospensione in modo tale da evidenziare chiaramente gli alettoni e la sede di alloggiamento del gancio. Nell’esempio proposto le fascette laterali corrispondono ai tracciati che vanno da Craccalasi a Pratza de is Caraos e da Pratza Senti Cocco alla fonte di Morù mentre la sede di alloggiamento del gancio corrisponde al percorso circolare attorno a Barigau, la contrada al centro del rione di Toneri.