Memorie tonaresi in pratza manna

sabato 23 gennaio 2021

Tonara. Sa omo de tiu Esieddu

 Tonara. Sa omo de tiu Esieddu

L’istantanea più bella del reame

   Il giusto carico di colori con il quale le maestranze locali di un tempo hanno saputo dosare e miscelare le migliori tonalità di tinta, da distribuire tra i vari elementi architettonici delle poche abitazioni inquadrate in uno dei vicoli più interessanti della contrada tonarese di Morù, rappresenta la carta vincente per assegnare alla fotografia il titolo di più bella del vicinato. Altre importanti motivazioni per l’aggiudicazione di detto premio virtuale derivano dai tempi di esecuzione dello scatto, dall’area scelta per l’edificazione dei vari immobili, dalla bravura dei muratori, dal magnifico punto di fuga che indirizza l’osservatore verso Arasulè, il rione incastonato tra le quote più elevate della montagna, e da madre natura che ha concesso gli spazi necessari per l’elegante assemblaggio di tempi, di colori, di luci, di materiali impiegati e di professionalità.

   L’istantanea riproduce uno scorcio di Morù degli anni Sessanta-Settanta. La fotografia è stata fatta di mattina nelle poche ore in cui il sole ha il potere, prima di scomparire dietro l’altopiano, di illuminare la contrada interamente esposta ad est. La zona di penombra, che la singolare dimora di prima linea rilascia sul fronte strada e sui primi piani delle costruzioni dirimpettaie, nulla toglie alla buona lettura del marron scuro del legno di castagno impiegato nei serramenti di porte, finestre, stipiti ed architravi e delle tinte utilizzate negli zoccoli e nelle pareti di facciata. Ovviamente, il clima, con le intemperie tipiche dei mesi freddi invernali quali pioggia, vento e neve e con gli eccessi dei mesi estivi con temporali e grandi caldi, ha fatto la sua parte modellando nuove pigmentazioni di facciata e diverse smagliature nella copertura dei tetti. Tutto questo è avvertibile con chiarezza nella casetta in primo piano dove le rughe della vecchiaia sembrano assegnare un valore aggiunto all’abitazione.

   Appena oltre la zona di penombra, una casa di nuova costruzione si eleva in altezza di diversi metri rispetto alle altre garantendo con le sue linee spioventi e con tinte di avorio molto intense un pizzico di modernità. Sullo sfondo, ma a distanze notevoli, si intravvede qualche nucleo abitativo di Arasulè, il rione con le case incollate sulla montagna.

   In alto, la volta celeste sembra racchiudere il tutto con un’inquadratura da favola. Dovessi dare un voto, assegnerei senz’altro il massimo del punteggio. Se fossi un promotore di affari turistici mi servirei in ogni occasione per presentare la foto come miglior prodotto di nicchia.

   In basso, in mezzo alla strada, uno spettatore d’eccezione osserva incuriosito le mosse del fotografo: è un cane di piccola taglia.

   Alcune curiosità per il lettore:

Sa omo de tiu Esieddu sta per La casa del signor Dessietto dove Dessietto funge da diminutivo di Dessì.

Chi era tiu Esieddu? Un contadino che si serviva del carro a buoi. Il suo mezzo di lavoro trovava spesso da parcheggiare nei pressi del fontanile (su grifone) comunale di Morù.

Dove era ubicata la casa di tiu Esieddu? Di fronte all’abitazione di Francesco Carboni, il mugnaio di Toneri.

Esiste ancora la dimora di tiu Esieddu? Restsano solo i ruderi. Così sentenzia Anna Maria Soddu.